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21 febbraio 2012

Conflitto di interessi e Agenzie di Rating


Raccontiamo l'oligopolio delle Agenzie di Rating
Questo è il link di un commento autorevole, chiaro e molto interessante
Si discute del significato che hanno i declassamenti a catena nell'Europa accarezzando il (fondato) sospetto che dietro le agenzie di rating si nascondano imponenti conflitti d'interesse...

20 febbraio 2012

"Da quando qualcuno ha immaginato che perfino a Palermo si potesse vincere, si sono scatenati gli istinti peggiori”

Solo la follia può spiegare la lotta feroce che sta dilaniando Pd e centrosinistra per la scelta del candidato che dovrà tentare di strappare il Comune al centrodestra e ai comitati d’affari. 
A maggio si vota e il centrosinistra ha la possibilità di vincere. Palermo è allo stremo, indebitata fino al collo. Diego Cammarata, una volta pupillo e “pupo” di Gianfranco Micciché, ha scelto il metodo Schettino. Si è dimesso prima del tempo, prima di assistere al crollo del suo sogno. “Palermo città cool”, aveva promesso dieci anni fa.
Oggi i cumuli di “munnizza” ingrassano gabbiani e topi nei quartieri della periferia. Le aziende per la raccolta rifiuti non hanno più un cent, cene da 800 euro a cranio e notti in suite da favola allo Sheraton, il pozzo senza fondo. Delle grandi opere pubbliche promesse – il passante per punta Raisi, il tram e la metropolitana leggera – neppure l’ombra. Cammarata fugge e il Pdl è alle corde, schiacciato dal Grande Sud di Gianfranco Micciché, dal Terzo Polo e dal Mpa di Raffaele Lombardo. Tanto che Angelino Alfano, ieri è volato a Palermo e ha indossato il saio del penitente. “Se Gianfranco non vuole le primarie, noi non le faremo, il nostro obiettivo è allargare l’alleanza”.
Angelino sa che qui si gioca tutto, ma sa anche che i tempi d’oro del 61 a 0 sono ormai un ricordo del passato.

Il 4 marzo si vota per le primarie e il Pd va in mille pezzi, si frantuma Italia dei Valori. Ma il dato più drammatico è che si spacca il fronte degli uomini e delle donne che in questi anni sono stati i simboli della lotta alla mafia.
Rosario Crocetta e Sonia Alfano appoggiano Fabrizio Ferrandelli, tessera Idv in tasca, insieme all’ex presidente dell’Antimafia Beppe Lumia e all’ala del Pd che sostiene il governo regionale di Raffaele Lombardo.
Leoluca Orlando, invece, si batte per Rita Borsellino.
La ginecologa Antonella Monastra, attivissima sul fronte sociale, corre per conto suo.
Sull’altra sponda Davide Faraone, deputato regionale e “rottamattore”.

Luigi de Magistris si schiera con Rita Borsellino. “Ha il mio appoggio massimo, la sua storia, il suo spessore civile, l’affetto che mi lega alla sua famiglia me lo impongono. La sua candidatura rappresenta un doppio segnale di cambiamento, perché è una donna e perché la legalità e la lotta alla mafia sono il suo grande dna civile”.
Tutti si agitano, Rita Borsellino è tranquilla. Sorride dai manifesti e lo fa di più dal vivo. “Non mi faccio trascinare nella rissa, le primarie dovrebbero essere un confronto tra gente che ha identici valori e obiettivi. Evidentemente non è così. Io sto facendo una battaglia per Palermo, altri non so. Lo scontro non è sulle alchimie delle alleanze, Lombardo rappresenta una concezione della politica e del governo che non è la mia, e non è quella che può rinnovare Palermo e la Sicilia”.

Sarà complicato, se non impossibile, ricucire i rapporti al termine delle primarie. Offese e tradimenti non saranno dimenticati.
E c'è già chi si definisce perplesso riguardo il futuro e reciproco sostegno tra i competitors oggi in campo.
Ma era questo l'obiettivo nobile delle primarie? Non mi pare proprio..

13 febbraio 2012

Don Gallo e Marco Doria, intesa vincente

Primarie a Genova: vittoria di Marco Doria con il 46%.
Queste le percentuali definitive a schede tutte scrutinate:
Doria 46.0%, Vincenzi 27.5%, Pinotti 23.6%, Burlando 1.9%, Sassano 1,0%.
Il Pd si è liquefatto da solo con le due candidature (Vincenzi e Pinotti) e il suicidio è iniziato nel momento in cui, caso unico in Italia, è stata messa in discussione la conferma del sindaco uscente.
Per Nichi Vendola, che ha sostenuto Doria ed ora non nasconde la soddisfazione per l'esito delle urne: "Non ha vinto un partito, bensì una domanda di rinnovamento. Non è un giudizio negativo su Marta Vincenzi e Roberta Pinotti, ma Genova chiede un ricambio: la gente guarda a chi vuol cimentarsi con i suoi problemi e le sue angosce, con chi è pronto a tutelare i diritti e non si ferma davanti agli 'altrimenti': altrimenti Bruxelles, altrimenti le Borse, altrimenti gli industriali. E Basta!".
Marco Doria è stato sostenuto anche da quella persona deliziosa qual è Don Gallo.
Bene così!

Atene Brucia


La troika Bce-Fmi-Ue sta riducendo la Grecia alla fame con misure da bollettino di guerra. Ma il Paese, ormai nel baratro, nel 2012 spenderà 7 miliardi di euro in armi. E' il prezzo da pagare a Merkel e Sarkozy per avere gli aiuti. (Claudio Messora)
Ma ci sono forse alternative?

Sequestro conservativo e Camorra: in due anni recuperati oltre 5 mld


Si chiama “sequestro conservativo” ed è uno strumento finora poco applicato, ma previsto da alcune recenti riforme delle misure di prevenzione. Serve a recuperare immediatamente le spese di giustizia sostenute per processare e condannare i boss. La Dda di Napoli l’ha utilizzato il 14 aprile scorso nei confronti di esponenti del clan di Michele Zagaria, una delle fazioni più potenti delle cosche dei Casalesi. Sequestrando beni per un valore di circa 1.500.000 euro, una cifra corrispondente alle spese affrontate dallo Stato per le attività di indagine e in particolare per le intercettazioni telefoniche e ambientali, per le spese di custodia cautelare e per la celebrazione del processo.

 

Nella relazione annuale della Procura di Napoli al procuratore generale Vittorio Martusciello, i magistrati dell’ufficio inquirente partenopeo sottoscrivono un concetto importante: i costi per perseguire i reati di camorra sono diventati insostenibili e allora bisogna rendere finanziariamente autosufficienti i procedimenti. Attraverso i ‘sequestri conservativi’, intensificando i sequestri giudiziari e le confische, fornendo al Ministero della Giustizia una procedura agevolata per riscuotere in maniera rapida ed efficace le spese di giustizia, che secondo il codice di procedura penale sono a carico dei condannati di ogni tipo di reato.

Le statistiche sono incoraggianti. Nel 2011 sono stati sequestrati alle organizzazioni camorristiche operanti nel distretto di Napoli beni per il valore di 2.212.217.931,83 euro. Nel 2010 la cifra dei sequestri sfiorò i 3 miliardi di euro.
In due anni l’Antimafia napoletana ha sequestrato più di 5 miliardi, una finanziaria di fatto.
Inferiore, ovviamente, il valore dei beni confiscati e definitivamente trasferiti al patrimonio dello Stato, una procedura che necessita di anni. Nel 2010 ha raggiunto la cifra di poco più di 81 milioni di euro. Nell’anno appena concluso ha superato i 143 milioni di euro, grazie alla confisca di 106 tra appartamenti, ville e terreni a Caserta e provincia, e 42 immobili a Napoli e provincia. Ai quali vanno aggiunti una dozzina tra auto, moto e imbarcazioni e 66 beni mobili tra aziende, titoli, quote societarie, somme di denaro, conti correnti e depositi bancari.
IlFattoQuotidiano