Pagine

06 settembre 2014

Semita, Ebreo, Giudeo, Sionista, Israeliano, un po' di chiarezza.

Semita, Ebreo, Giudeo, Sionista, Israeliano.. sono termini che hanno certamente delle affinità, sono facilmente accostabili, ma non sono certo sinonimi.
E' vero che le violente immagini dei tg che ci raccontano la guerra in corso nella Striscia di Gaza spesso rischiano di coprire ed oscurare il commento e la voce del giornalista.
La nostra mente può risultare talmente turbata da tanta sofferenza e dolore che viene facile assorbire ed automaticamente associare termini che di certo hanno molte relazioni storiche e culturali, ma che non sono interscambiabili.



Il termine semita indica un soggetto appartenente ad un gruppo etnico che include diverse popolazioni che abitano (o hanno abitato) il Medio Oriente ed il Nord Africa. Linguisticamente questi popoli derivano da un unico ceppo e, dal punto di vista biblico, dal medesimo capostipite Sem, figlio di Noè.
“Semita” è da riferirsi ad un contesto razziale (biologico) e non è affatto sinonimo di “Ebreo”. Semiti sono infatti molti altri popoli, dire ad es. che i “palestinesi” sono anti-semiti sarebbe come affermare che odiano sé stessi su basi razziali.

Il termine ebreo è da usarsi in riferimento ad un popolo specifico, ai discendenti diretti di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Ebreo non indica necessariamente appartenenza ad una religione (vi sono ebrei agnostici o atei).

Il termine giudeo deriva da Giuda, capostipite di una delle dodici tribù di Israele. La storia dell’antico Israele vide la scissione in due regni, la “casa di Giuda” e la “casa di Israele” formata dalle undici tribù. Mentre la tribù di Giuda poté sussistere essendo stata fedele alla Legge, le undici tribù di Israele furono disperse tra le nazioni.
La sovrapposizione del termine "giudeo" ad "Ebreo" può risultare perciò accettabile solo ed unicamente in considerazione del fatto che le undici tribù di Israele sono appunto le "tribù perdute" e che quindi gli Ebrei odierni discendono dalla tribù di Giuda.

Il termine sionista deriva ovviamente da Sion, monte su cui sorse l’originario nucleo dell’attuale Gerusalemme. Sionista è colui che aderisce e promuove il “sionismo”, movimento sorto alla fine del XIX secolo tra gli Ebrei residenti in Europa appartenenti alla diaspora, il cui fine è l'affermazione del diritto all'autodeterminazione del popolo ebraico mediante l'istituzione di uno stato ebraico. Il sionismo fa parte del più vasto fenomeno del nazionalismo moderno.

Il termine israeliano: da Israele (Giacobbe). Israele è il nome dello Stato Ebraico. Al di là dell’uso riferito alla storia del popolo ebraico in cui Israele e popolo ebraico sono termini sovrapponibili, Israeliano è oggi riferito alla nazionalità. Israeliano non è sinonimo di Ebreo, vi sono infatti arabi, palestinesi ed anche europei nati in Israele, tra questi e molti non sono appartenenti alla religione giudaica (musulmani, cristiani ecc…).